mercoledì 29 dicembre 2010

Stazione di Monza in vista dell'Expo.

Riportiamo un bell'articolo di Riccardo Speziali di MBnews che fa' un breve riepilogo della situazione drammatica della stazione di Monza.
(cliccare sul titolo per il redirect su MBnews)

http://www.mbnews.it/attualita/109-attualita/16493-monza-stazione-biglietto-da-visita-per-expo-2015-per-ora-solo-sporco-e-gravi-mal-funzionamenti.html

giovedì 23 dicembre 2010

Quello che ci aspetta per il 2011

TAVOLO TPL REGIONE LOMBARDIA SU TAGLI


DIETRO TANTO FUMO SI NASCONDONO GLI AUMENTI (SALATI)!

Sì è tenuta nel tardo pomeriggio di ieri, 22 dicembre 2010, l’attesa riunione del Tavolo TPL della Regione Lombardia, nel corso del quale l’assessore Cattaneo ha presentato i risultati della trattativa col Governo in merito ai tagli ai finanziamenti al trasporto pubblico locale e le sue proposte in merito agli aumenti tariffari conseguenti.

L’esito della trattativa col Governo ha portato a ridurre l’entità delle minori risorse a 82 milioni, che verrebbe principalmente compensata da un adeguamento delle tariffe del 10% che entrerà in vigore da febbraio, nonché da efficientamenti per circa il 3%.

Relativamente al risultato della riduzione del gap economico, inizialmente dell’ordine di 200-300 milioni, ha certamente contribuito anche il pressing da parte delle parti sociali e dei rappresentanti degli utenti, nonché della petizione, avviata dal Patto dei Pendolari, che, in Lombardia, ha raccolto 7.500 firme. Nel corso della riunione, e in attesa di un incontro, già richiesto, col Presidente Formigoni, abbiamo consegnato all’assessore Cattaneo copia delle firme sinora raccolte.

Prendiamo però atto che non si siano attivate delle misure di finanziamento più solide per il TPL, sia a livello centrale, sia a livello locale, ad esempio recuperando ulteriori risorse, se queste mancano veramente, anche con la questione delle accise che possono venire autonomamente decise dalla Regione, per non parlare degli investimenti infrastrutturali su molti dei quali sussistono, quanto meno, forti perplessità.

Tra le proposte compensative della manovra tariffaria, vi è l’introduzione di titoli di viaggio di libera circolazione su tutto il territorio regionale, anche mensili al prezzo promozionale di 85 euro (che diventeranno 99 entro il 2011), e l’estensione dell’abbonamento integrato Treno + trasporti urbani a tutti i capoluoghi di provincia, che prenderà il nome di TuttoCittà.

Accanto al dato positivo dei nuovi titoli di viaggio, va tuttavia osservato che, con modalità che non sono affatto chiare, la proposta di Cattaneo comprende anche un aumento dei biglietti aggiuntivo rispetto al 10% annunciato da febbraio, basato su non meglio precisati parametri di qualità, che si andrebbe a sommare al risultato del noto “algoritmo” tariffario, che, ad agosto 2011, potrebbe essere dell’ordine del 4-5%. In totale, entro l’estate (o al più inizio 2012) sui servizi ferroviari avremmo quasi certamente la somma dell’aumento del 2,39% non ancora applicato, il 10% da febbraio, il 5% dell’algoritmo e, dulcis in fundo, il nuovo incremento “qualitativo” di un ulteriore 10%. A conti fatti, rispetto ad oggi, si prospettano, nel giro di pochi mesi, aumenti reali delle tariffe dal 18% al 30%, non giustificati dai dati economici presentati e non previsti nel Patto TPL.

A fronte dunque di una simile prospettiva di aumenti tariffari, le “misure compensative” risultano ad oggi del tutto inadeguate, mentre assistiamo ad una complicazione del sistema tariffario, normativo e gestionale che non contribuirà certo alla trasparenza.

L’impressione dunque è quella che, invece di una “stangata”, sia stata decisa una strategia di tante piccole “stangatine”, intorno alle quali si sta facendo sollevare una cortina fumogena, il tutto in assenza di quelle vere misure compensative e mitigatrici che chiediamo da tempo, e sulle quali non ci risulta siano fatte proposte concrete, quali la revisione del sistema dei “bonus” e delle penali, delle condizioni di trasporto, delle precedente di circolazione, dei rapporti con gli utenti, della trasparenza delle informazioni. Solo a condizione che vi sia una dimostrata volontà di prendere seriamente in considerazione queste nostre richieste, e limitatamente ad un incremento tariffario complessivo nel corso del 2011 limitato al 10%, alla verifica degli obiettivi del Patto TpL con la revisione condivisa del cd “algoritmo tariffario”, possiamo prendere in considerazione di sottoscrivere le proposte formulate ieri da Cattaneo.

Ribadiamo l’invito, già formalizzato, al Presidente Formigoni ad incontrare i pendolari firmatari della petizione, che proseguirà sul sito www.patto.ilpendolare.com, quale forma di pressione perché non siano solo i pendolari i soggetti chiamati pagare i costi della crisi, di inefficienze e di spreche non certo da loro causati.

Milano, 23 dicembre 2010

La nostra risposta alla richiesta di condivisione della manovra tariffaria

Egregio assessore,

ribadiamo l'apprezzamento per il lavoro svolto e l'articolazione delle proposte, che tuttavia non diminuisce l'impatto sui pendolari e sulle loro famiglie di questa manovra e la sua sostanziale iniquità nei confronti di utenti-clienti-consumatori dal comportamento ambientalmente virtuoso.

Manifestiamo la disponibilità a partecipare al tavolo tecnico se questo consentirà di definire concrete misure compensative degli aumenti del 10% di febbraio, ma riteniamo che l'algoritmo tariffario definito dal Patto sia ampiamente sufficiente, anche perché da ciò già giustificato a suo tempo, per promuovere un deciso miglioramento della qualità e della quantità dei servizi... anche attraverso l'adeguamento delle tariffe mediante l'algoritmo matematico (citando dall' art. 17).

Pertanto, solo a condizione che sia verificata la volontà di accettare le nostre richieste in termini di:

• revisione del sistema dei "bonus" e delle penali,

• revisione delle condizioni di trasporto,

• revisione delle precedente di circolazione,

• definizione di modalità di rapporto con gli utenti che non siano umilianti,

• disponibilità delle informazioni sul servizio e sulla gestione economica,

• condivisione della politica di investimenti,

• aumento della velocità commerciale come previsto dal Patto TPL del 10% entro il 2011,

limitando l'incremento tariffario complessivo nel corso del 2011 al 10%, con la verifica degli obiettivi del Patto TpL e la revisione condivisa del cd "algoritmo tariffario" per l'adozione di eventuali ulteriori misure tariffarie negli anni a seguire ma stralciando ogni ipotesi di ulteriore aumento al 20%, possiamo prendere in considerazione di sottoscrivere il documento da lei proposto.

Cordiali saluti

Per il Coordinamento dei Comitati Pendolari Regione Lombardia

Giorgio Dahò

Ringraziamo Giorgio Dahò per il tempo che spende, in difesa dei pendolari lombardi, tempo che dedica in maniera gratuita, e' giusto ricordalo, a differenza di questi politici che si intascano soldi per prendere delle decisioni che vanno contro il buon senso e verso lo sviluppo di questo paese. GRAZIE Giorgio.

Gianluca Morelli
Comitato Parcheggio Arcore

martedì 14 dicembre 2010

Tagli ai treni per il 2011.

da Repubblica.it del 14 Dicembre 2010 (era ora che ne parlassero anche i giornali di regime!)
2011, il pendolare resta a terra Meno treni e pochi fondi, è allarme

Il rapporto Legambiente: per il prossimo anno mancherà la metà delle risorse. In Italia ogni giorno 2 milioni 700 mila viaggiatori si spostano in treno. L'annuncio delle Ferrovie: 154 convogli a lunga percorrenza sono in perdita e verranno eliminati

di GIOVANNI VALENTINI

Il 2011 sarà un anno nero per chi si sposta in treno

MENTRE le nostre Ferrovie dello Stato sbarcano in Germania, acquisendo il 5% della società che gestisce le linee dei pendolari tedeschi, il 2011 rischia di diventare l'anno nero per i pendolari italiani e per il trasporto ferroviario nel nostro Paese. Sono 2 milioni e 700 mila in Italia i viaggiatori che ogni giorno prendono il treno per motivi di lavoro o di studio e negli ultimi due anni sono aumentati dell'11,5%, circa 300 mila persone in più. Ma, in base al Rapporto Pendolari 2010 compilato da Legambiente che la Repubblica è in grado di anticipare, la riduzione delle risorse disponibili e quindi il taglio dei collegamenti minacciano di provocare nel prossimo anno un salto nel buio nel trasporto nazionale su rotaia.
I vertici delle Ferrovie hanno annunciato nei giorni scorsi che verranno eliminati 154 treni a lunga percorrenza su 600, perché risultano in perdita. Per quanto riguarda le linee dei pendolari, mancano 800 milioni di euro rispetto al 2010, vale a dire il 45% delle risorse che garantivano un servizio già spesso carente, con treni perennemente in ritardo, scomodi e sporchi. L'associazione guidata da Vittorio Cogliati Dezza prevede un taglio drastico a danno di quei cittadini - operai, impiegati, studenti - che abitano nelle periferie urbane e utilizzano quotidianamente il mezzo di trasporto più sostenibile: da qui, l'allarme degli ambientalisti contro l'aumento del traffico privato e dell'inquinamento.
Per ora, i tagli non compaiono nel nuovo orario ferroviario in vigore dal 13 dicembre. E le stesse
Regioni, responsabili dei contratti di servizio, non sanno al momento quali collegamenti sopprimere o di quanto aumentare i biglietti. Nel silenzio generale, il ministro dei Trasporti Altero Matteoli è riuscito a ottenere anche in questa Finanziaria 400 milioni di euro per l'autotrasporto e altri 1.200 milioni per nuove strade e autostrade, tra i fondi della cosiddetta Legge Obiettivo e quelli per l'Expo di Milano. In mancanza di interventi efficaci, è un disastro ferroviario annunciato quello che - secondo Legambiente - si prepara per il nuovo anno. Dice il presidente Cogliati Dezza: "Occorre impedire una prospettiva di abbandono del trasporto ferroviario, vivendo in città sempre più inquinate, con il trasporto su gomma responsabile di oltre il 20% delle emissioni di CO2 sul nostro territorio e una tendenza in costante crescita".
All'origine di questa situazione, ci sono le manovre economiche adottate dal governo a luglio e a dicembre. In pratica, risultano cancellati i trasferimenti alle Regioni per il fondo del servizio ferroviario locale pari a 1.215 milioni di euro. La beffa è che, per placare le proteste degli assessori regionali, sono stati individuati 425 milioni di euro che però corrispondono alle risorse già stanziate l'anno scorso per l'acquisto di treni pendolari e mai impegnate: ora verranno utilizzati dalle Regioni per "salvare" la circolazione di quelli esistenti. Ma il rischio ulteriore per i pendolari è che gli stanziamenti previsti da Trenitalia per l'acquisto di nuovi treni e l'ammodernamento delle carrozze, legati ai contratti di servizio con le Regioni si possano bloccare per mancanza di risorse.
È proprio nei confronti delle amministrazioni regionali, perciò, che Legambiente lancia un appello alla responsabilità, contestando "l'inadeguata reazione che hanno opposto a un taglio che non ha paragoni rispetto ad altre voci di spesa statale". Al momento, le Regioni più sensibili alle esigenze dei pendolari sono state l'Emilia Romagna, la Toscana e la Lombardia, che hanno approvato assestamenti di bilancio per limitare il taglio dei treni nell'ordine del 5-10% a fronte di un amento delle tariffe tra il 10 e il 20%. Nella maggior parte delle altre si teme un rincaro dei biglietti fino al 30%.

Da Roma alla periferia, la tendenza generale continua a essere quella di privilegiare la strada a danno della rotaia. E la questione appare tanto più delicata, alla vigilia della liberalizzazione del servizio ferroviario previsto dalle Direttive europee. È in gioco la stessa sopravvivenza del servizio ferroviario universale nel nostro Paese: quello cioè che assicura i collegamenti con centri urbani e direttrici fondamentali a minor traffico, come l'asse adriatico e quello tirrenico, o i collegamenti trasversali da un versante all'altro della Penisola. "Sono città e cittadini che proprio nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia - conclude il Rapporto di Legambiente - rischiano di ritrovarsi meno collegati e più lontani rispetto al resto del Paese".

domenica 5 dicembre 2010

Le multe ai pendolari.

Ritorniamo a parlare del fenomeno multe ai pendolari.
La nostra campagna continua, ogni settimana si aggiungono persone nuove che vogliono far ricorso per queste ingiuste multe.
Noi, tramite il nostro avvocato Antonella Cavaiuolo, abbiamo messo a punto un ricorso che enuncia una sentenza della Cassazione, in cui si dice espressamente che, per poter mettere le multe, il comune deve GARANTIRE, che ci siano parcheggi a sufficienza nella zona, per poter permettere a chiunque di parcheggiare, e quindi sanzionare i "furbi" che non rispettano le regole.
Qui la regola e' molto chiara da molti anni, Arcore e' diventata la stazione di riferimento per andare a Milano, ogni anno transitano 3 milioni di utenti (dati TRENITALIA), l'equivalente di un aereoporto di medie dimensioni, e i posti auto non bastano.
I mezzi alternativi per raggiungere la stazione come pullman e ciclabili sono gravemente insufficienti per i pullman e completamente assenti, per il discorso CICLABILI.
Noi come comitato e' da anni che denunciamo questa carenza, attraverso ogni mezzo di informazione, ad OGGI il comune non ha fatto NULLA di concreto per darci nuovi stalli, per riorganizzare il trasporto pubblico o per creare anche solo 1 metro in piu' di pista ciclabile, SOLO PAROLE e PAROLE, ma noi guardiamo i fatti e questi ad oggi non ci sono.
Lo stesso comune continua inoltre a fare cassa con le giornate lavorative di lavoratori e studenti che non trovano posto, fregandosene di tutto.
Noi diciamo basta a questa campagna contro le multe selvagge e che non hanno nessun senso, se volete far ricorso contattateci, vi daremo tutti gli elementi per fare i ricorsi sia al prefetto che al giudice di pace, noi non molleremo MAI !



Gianluca Morelli

Comitato Parcheggio Arcore