COORDINAMENTO DEI COMITATI PENDOLARI REGIONE LOMBARDIA
PENDOLARI VITTIME SACRIFICALI
ALL’ALTARE DELLA CRISI ECONOMICA?
Niente maggiore efficienza e produttività, niente ricerca di altre risorse. Restano solo tagli ed aumenti tariffari
Si è tenuta ieri, 14 ottobre 2010, presso la Regione Lombardia e presieduta dall’assessore
Cattaneo, la riunione del tavolo del TPL avente all’ordine del giorno i tagli al trasporto pubblico
derivanti dalla manovra economica approvata nel luglio scorso dal Parlamento.
L’assessore, che ci ha relazionato in merito alle trattative in corso col Governo, non ha riportato
novità sostanziali, ribadendo peraltro che Tremonti non vuole cambiare il valore complessivo della manovra. Sull’entità dei tagli delle risorse per il TPL (treni, bus, tram, metro ecc.), ha precisato che questa sarà, per la Lombardia, di un importo tra i 150 e i 250 milioni di euro, il che non cambia la sostanza della ricaduta sul sistema del trasporto pubblico e sugli utenti se le sole modalità per recuperarle saranno aumenti tariffari (dal 15 al 35%) e tagli ai servizi (dal 5% al 15%).
Mentre alcuni degli intervenuti hanno correttamente ribadito che la diminuzione delle risorse
provocherebbero un disastro dal punto di vista dell’equilibrio economico-produttivo delle Aziende,
dell’occupazione e della domanda trasportata, dobbiamo anche registrare che molti dei presenti,
inclusi anche rappresentanti delle parti sociali, hanno cominciato a dare il loro sostanziale
consenso alle intenzioni della Regione di agire prevalentemente sulle tariffe.
Pertanto abbiamo chiesto all’assessore Cattaneo di esprimersi su due principi fondamentali:
1) Se nella politica della mobilità della Regione esiste ancora una priorità del Trasporto Pubblico
sul Trasporto Privato, ed in particolare se viene confermato l’obiettivo del trasferimento modale
dal privato al pubblico: risposta: (Cattaneo) “la nostra politica in questo senso non è
cambiata”;
2) Se vale ancora il principio che, prima di arrivare a tagli e aumenti tariffari, si verifichino e si
pratichino tutte le alternative possibili; anche su questo quesito la risposta è stata
affermativa.
Ad una terzo quesito, ovvero se, per trovare nuove risorse e dopo aver praticato e verificato tutte le alternative possibili per evitare tagli ed aumenti tariffari, quali l’efficientamento e, soprattutto, l’incremento della produttività nel trasporto pubblico, che è la più bassa d’Europa, agendo anche su revisioni normative e investimenti, sia possibile, per mantenere l’equilibrio modale ed ambientale, ricorrere al dlgs 398/1990, che prevede la possibilità, da parte delle Regioni, di introdurre una piccola accisa sulla benzina, la risposta è stata pregiudizialmente negativa. Anzi, sul tema delle accise la stessa Presidenza ci è sembrata piuttosto impreparata. Ciò è aggravato dal fatto che esistono quote importanti dei finanziamenti per il tpl che, derivando dalla compartecipazione, in senso federalista, alle accise sui carburanti, non sono toccati dalla manovra. Se non ci giungeranno smentite verificate da fatti concreti, tutto ciò significa che, anziché procedere lungo un percorso condiviso che, con trasparenza, studi e metta in pratica tutte le alternative possibili a tagli a manovre tariffarie e cerchi un modo per ripartire in modo equo le ricadute della manovra cercando di mantenere un equilibrio complessivo nel sistema della mobilità privata e pubblica, il sistema politico ha in realtà già deciso che il trasporto dei pendolari costa troppo e che a pagare la manovra economica debbano essere quei cittadini virtuosi che utilizzano il mezzo pubblico.
Mentre ci auguriamo che queste sia solo nostre supposizioni, sollecitiamo TUTTI i pendolari
Italiani a ribellarsi a questo possibile complotto che, di fatto, vuole scaricare sugli utenti del trasporto pubblico buona parte dei costi di una crisi economica, certo non da loro provocata.
Milano, 15 ottobre 2010 http://patto.ilpendolare.com/ info: patto@ilpendolare.com
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