martedì 20 maggio 2008

Arriva la Ciclabile tra Arcore a Villasanta

Era un progetto partito dal lontano 1992 ! ........ e dopo ben 16 anni Signori, ben 16 anni finalmente si puo' iniziare a parlare di inzio dei lavori, non dopo aver avuto l'ok dalla provincia !
E si perche' la provincia, questa organismo UTILISSIMO ai fini di velocizzare le pratiche, si prendera' un paio di mesi per valutare l'impatto di una pista ciclabile.........
Diciamo che finalmente, le persone di Villasanta potranno usufruire della ciclabile per andare in stazione ad Arcore, senza inquinare e senza causare ingorghi e problemi alla viabilita'.
RICORDIAMO per l'ennesima volta alla giunta Rocchini, che c'e' anche la ciclabile che arriva da Oreno deve essere terminata. Dobbiamo aspettare 16 anni per 100 metri di asfalto?
Inoltre, visto che sorgera' il nuovo polo scolastico al fianco del cimitero di Arcore, speriamo che qualcuno abbia pensato ad una ciclabile per gli studenti di Arcore che, se si dovessero trovare a fare la via De Gasperi senza ciclabile, rischierebbero la vita tutti i giorni con il traffico che c'e'....

http://www.infonodo.org/index.php?option=com_content&task=view&id=14526&Itemid=47

Comitato Parcheggio Arcore

mercoledì 14 maggio 2008

Pendolari, i nuovi malati (tratto dal Corriere della sera)

a rischio 13 milioni di italiani
Pendolari, i nuovi malati
Tendono a sviluppare rituali ossessivi per calmare l'ansia e perdono la creatività sul lavoro

MILANO - La giornata comincia all'alba: c'è un treno da prendere. Poi l'attesa del convoglio, magari in ritardo, con l'apprensione di una possibile perdita delle successive coincidenze. Poi l'arrivo in città e l'attesa dell'autobus, del tram o della metropolitana. E poi, l'agognato traguardo: l'ufficio, con la «strisciata» del badge entro l'orario. Vita quotidiana da pendolari, esposti ogni giorno ai capricci dei ritardi e dei tempi morti. In Italia sono 13 milioni secondo il Censis. Una massa di lavoratori che, minimo, rischia di cominciare a lavorare già stressato. Lo ha ribadito e sottolineato Massimo Di Giannantonio, psichiatra dell'università Gabriele D'Annunzio di Chieti e dirigente della Società italiana di psichiatria (Sip). «Sul pendolare grava un impegno che lede la dimensione dell'identità», spiega Di Giannantonio. «E alla condizione di stress si aggiunge l'instabilità e la vulnerabilità. I pendolari non sono mai consapevoli della loro autonomia lavorativa. Per loro il viaggio è una perdita di tempo, denaro, energia mentale, concentrazione».
PERDITA DI CREATIVITA' - Il prezzo viene pagato in vari modi, ma anche e soprattutto con la riduzione della creatività sul lavoro: «Impercettibilmente, anno dopo anno, il pendolare accumula stress e fatica psicofisica, un gap in termini di rendimento e motivazione che lo porta all'appiattimento lavorativo». Il pendolare stanco è uno stressato cronico, osserva Di Giannantonio, e «la manifestazione fisica del disagio è la componente ossessiva che entra nel suo comportamento quotidiano. Dovendo difendersi dalle situazioni che vive, sviluppa aggressività e attenzione maniacale per i propri ritmi quotidiani».
RITUALI OSSESSIVI - Il pendolare è severo nelle tabelle di marcia, ossessionato dagli orari e da rituali di cui non riesce più a fare a meno. Il campanello d'allarme, avverte lo psichiatra, «sono le reazioni violente che ha nei confronti di chi gli tocca queste abitudini». L'imprevisto, e tutto quello che intacca il ritmo dei suoi viaggi, rappresenta un danno incalcolabile per il suo equilibrio emotivo. «Il pendolare cronico - prosegue l'esperto - ha reazioni che denotano una forte instabilità e irritabilità, perchè si è costruito una struttura che non ammette deroghe». Non sono esenti da conseguenze psichiche neanche i «pendolari fasicì»: chi affronta lunghi viaggi settimanali o periodici. Un esempio sono i marinai o i lavoratori delle piattaforme petrolifere. «In questo caso - spiega Di Giannantonio - il pendolare va incontro a un'alternanza bioritmica negativa: per un determinato lasso di tempo si occupa solo del lavoro raggiungendo la piena realizzazione. Poi nel periodo di pausa, al ritorno a casa, si sente improvvisamente come disoccupato, ha difficoltà a riempire tutto il tempo di cui dispone e va incontro a noia, abulia e disadattamento, con gravi conseguenze sui rapporti familiari».

Tratto dal Corriere della sera del 14 Maggio 2008

Comitato Parcheggio Arcore

Pendolari, i nuovi malati (tratto dal Corriere della sera)

a rischio 13 milioni di italiani
Pendolari, i nuovi malati
Tendono a sviluppare rituali ossessivi per calmare l'ansia e perdono la creatività sul lavoro

MILANO - La giornata comincia all'alba: c'è un treno da prendere. Poi l'attesa del convoglio, magari in ritardo, con l'apprensione di una possibile perdita delle successive coincidenze. Poi l'arrivo in città e l'attesa dell'autobus, del tram o della metropolitana. E poi, l'agognato traguardo: l'ufficio, con la «strisciata» del badge entro l'orario. Vita quotidiana da pendolari, esposti ogni giorno ai capricci dei ritardi e dei tempi morti. In Italia sono 13 milioni secondo il Censis. Una massa di lavoratori che, minimo, rischia di cominciare a lavorare già stressato. Lo ha ribadito e sottolineato Massimo Di Giannantonio, psichiatra dell'università Gabriele D'Annunzio di Chieti e dirigente della Società italiana di psichiatria (Sip). «Sul pendolare grava un impegno che lede la dimensione dell'identità», spiega Di Giannantonio. «E alla condizione di stress si aggiunge l'instabilità e la vulnerabilità. I pendolari non sono mai consapevoli della loro autonomia lavorativa. Per loro il viaggio è una perdita di tempo, denaro, energia mentale, concentrazione».
PERDITA DI CREATIVITA' - Il prezzo viene pagato in vari modi, ma anche e soprattutto con la riduzione della creatività sul lavoro: «Impercettibilmente, anno dopo anno, il pendolare accumula stress e fatica psicofisica, un gap in termini di rendimento e motivazione che lo porta all'appiattimento lavorativo». Il pendolare stanco è uno stressato cronico, osserva Di Giannantonio, e «la manifestazione fisica del disagio è la componente ossessiva che entra nel suo comportamento quotidiano. Dovendo difendersi dalle situazioni che vive, sviluppa aggressività e attenzione maniacale per i propri ritmi quotidiani».
RITUALI OSSESSIVI - Il pendolare è severo nelle tabelle di marcia, ossessionato dagli orari e da rituali di cui non riesce più a fare a meno. Il campanello d'allarme, avverte lo psichiatra, «sono le reazioni violente che ha nei confronti di chi gli tocca queste abitudini». L'imprevisto, e tutto quello che intacca il ritmo dei suoi viaggi, rappresenta un danno incalcolabile per il suo equilibrio emotivo. «Il pendolare cronico - prosegue l'esperto - ha reazioni che denotano una forte instabilità e irritabilità, perchè si è costruito una struttura che non ammette deroghe». Non sono esenti da conseguenze psichiche neanche i «pendolari fasicì»: chi affronta lunghi viaggi settimanali o periodici. Un esempio sono i marinai o i lavoratori delle piattaforme petrolifere. «In questo caso - spiega Di Giannantonio - il pendolare va incontro a un'alternanza bioritmica negativa: per un determinato lasso di tempo si occupa solo del lavoro raggiungendo la piena realizzazione. Poi nel periodo di pausa, al ritorno a casa, si sente improvvisamente come disoccupato, ha difficoltà a riempire tutto il tempo di cui dispone e va incontro a noia, abulia e disadattamento, con gravi conseguenze sui rapporti familiari».

Comitato Parcheggio Arcore

lunedì 5 maggio 2008

Arrivano i parcheggi per le Biciclette !!

La promessa fatta e' stata mantenuta, certo c'e' voluto oltre un anno per avere questi benedetti parcheggi per le bici, ma i lavori per la messa in atto e' iniziata!
Ci auguriamo solo che siano messi su ENTRAMBI I LATI DELLA STAZIONE, e ci auguriamo che la giunta pensi a mettere ANCHE una scossalina per permettere di poter portare agilmente le bici nel sottopasso.
Certo i benefici li avranno principalmente gli Arcoresi, ricordiamo che, se ci fossero delle ciclabili complete e sicure anche le persone di Villasanta e Oreno ne potrebbero approfittare, tenendo presente che, per la gente che arriva da Lesmo/Peregallo, le ciclabili ci sono......
Il problema del parcheggio bici una volta non c'era, perche' c'era una spazio che e' stato occupato dal parcheggio PRIVATO del supermercato UNES.
Con questo parcheggio si sono tolti posti PREZIOSI per le macchine dei pendolari e per i posti bici.
Dall'incontro con i verdi di Arcore era emerso un altra faccia della medaglia(visto che i Verdi erano nella giunta di centrosinistra precedente), ci hanno raccontato che l'UNES si impegnava a riallocare, a spese sue, i posti bici poi il comune e' stato commissariato per 2 anni, e' cambiata la giunta, la gente si dimentica le cose, insomma alla fine I VERDI sono andati in pressing sulla nuova giunta per avere i posti bici che teoricamente dovevano essere messi dall'Unes.

Abbiamo anche saputo che il patto di stabilita' che "congelava" il numero massimo di Vigili e' scaduto, vediamo se per caso ci viene dato un Vigile per un tempo un po' piu' ragionevole (Attualemte solo 15 minuti al giorno!) che governi e controlli il traffico.

Speriamo soltanto che quello dei parcheggi delle Bici, non sia il contentino per qualcuno, secondo noi e' solo un mattoncino, di lavoro da fare c'e' ne parecchio.........

Comitato Parcheggio Arcore